la notte degli archivi
Il futuro tracciato per noi
QUANDO
venerdì 06 giugno ore 18:30
TIPOLOGIA
Visita Guidata
PRESSO
CHIESA DI SAN ROCCO
ARCHIVI COLLEGATI
Archivio della Confraternita di San Rocco Morte e Orazione di Torino
Torino - Via san Francesco d'Assisi 1
Il nostro presente è in parte il futuro che in qualche modo hanno prefigurato e tracciato quanti sono venuti prima di noi. I nostri valori, anche quelli che ormai consideriamo diritti acquisiti e irrinunciabili sono il frutto di un percorso intrapreso, spesso con grande coraggio e lungimiranza, da persone, gruppi, organizzazioni, talora anche secoli fa.
Ad esempio, il valore della vita e della dignità dell’individuo costituiscono traguardi raggiunti in un passato non molto lontano; anzi, spesso possiamo riscontrare come nel sud del mondo ancora oggi non siano considerati tali.
Alla luce di queste considerazioni, il concetto di “archivio” non può che allargarsi. Non è più solo raccolta e custodia di preziosi patrimoni documentali che permettono la ricostruzione storica, sociale, economica di un determinato contesto. È molto di più. È innanzitutto viva testimonianza delle visioni che alcune persone del passato hanno saputo rendere vive così da permettere a noi oggi di godere di queste loro intuizioni.
L’archivio della Confraternita di San Rocco rappresenta a questo proposito un caso emblematico.
Il culto di San Rocco di Montpellier, vissuto nella seconda metà del XIV secolo e protettore e guaritore dei malati di peste, era molto diffuso in tutta Europa. La peste era un flagello che - grosso modo fino alla prima metà del XVIII secolo - si abbatteva sulle città e causava un gran numero di vittime
A Torino fin dagli inizi del ‘500, c’era una cappella a lui dedicata, non lontano dall’odierna Porta Palazzo. Poi nel 1598, la cappella intitolata alla Madonna delle Grazie che si trovava su via Dora Grossa (oggi via Garibaldi), all’angolo con via San Francesco d’Assisi fu affidata alla nuova Confraternita di San Rocco Morte e Orazione; i confratelli, seguendo il grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana di San Rocco, cercavano di arginare le epidemie e di dare conforto ai malati e si occupavano di seppellire i cadaveri abbandonati.
Oggi limitare la diffusione di un epidemia, curare tutte le patologie, dare sepoltura ai morti sono atti ovvi e ordinari. Ma questa nostra “sicurezza” ha le sue radici in chi, come Rocco da Montpellier e i membri della Confraternita a cui vollero dare il suo nome, è stato capace di elevare a sistema l’attenzione verso le categorie più fragili.
I documenti dell’archivio, che vi invitiamo a venire a vedere, da un lato certificano lo sviluppo e le trasformazioni architettoniche e artistiche della chiesa, dall’altro testimoniano l’incredibile attività della “pia Società” per la sepoltura dei cadaveri abbandonati.
Sono poi particolarmente interessanti e preziose quelle carte che attestano il costante sodalizio lungo i secoli tra la Confraternita e Casa Savoia.
INDICAZIONI AGGIUNTIVE
A seguire la prima visita delle 18.30 nel corso della serata